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Anche se ne ha tutto l'aspetto, questo non è un blog ma una raccolta di articoli di attualità musicale scritti da me tra il 1998 ed il 2000 e pubblicati su un giornalino locale.
All'articolo originale seguono le info sugli album tratte da Wikipedia.
Il blog è aggiornato all'11 settembre 2000 (giorno di consegna dell'ultimo articolo) e NON sarà mai più aggiornato.
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mercoledì 18 ottobre 2023

Bluvertigo - Si riparte da Zero - La Recensione



I Bluvertigo sono un vero fenomeno della musica italiana. Un gruppo musicale che va oltre la musica, che sembra metterla in secondo piano.
A loro interessa la loro immagine, il mito che si è creato attorno a loro, il loro successo: tutti ne parlano, ma nessuno si sbilancia. Tutti citano “Zero” ma pochi danno segno di averlo davvero ascoltato. Parecchi sorridono in faccia e mostrano perplessità alle spalle. Fioccano interviste al gruppo in cui si parla di tutto tranne che del disco.
Perché?
Due le ipotesi. Uno: “Zero” non è stato ascoltato al punto da poterne parlare.
Due: “Zero” è un disco che non si accontenta delle sommarie recensioni con cui in genere si liquidano i dischi pop.
Ma al di là del look, al di là delle serate mondane (il disco è stato presentato durante una cena in un ristorante cinese dove erano presenti, tra gli altri Enrico Ghezzi, Elisabetta Sgarbi, Alda Merini e Franco Battiato), al di là dei libri, delle performance artistiche, delle apparizioni in tv e di tutto ciò che un gruppo che si definisce un progetto musicale può realizzare, dobbiamo sempre partire dalle basi per poter dare un giudizio oggettivo di un fenomeno. E per un gruppo musicale partire dalle basi significa ascoltare la loro musica. E per i Bluvertigo la musica, dal 14 ottobre, significa una sola parola: Zero.
L'album è la fine di un ciclo per il gruppo che arriva alla fine di un decennio, gli anni novanta, che li hanno consacrati come uno tra i prodotti più interessanti della musica Italiana. Ma è necessario andare avanti, siamo alla fine di un intero millennio, l’inizio di una nuova era: Zero, appunto.
E’ lo stesso Morgan, cantante, bassista, arrangiatore, produttore e leader del gruppo a dare una spiegazione al titolo: “Il primo album della "trilogia chimica" iniziava con la "A" di "Acidi e basi", il secondo si chiamava con la lettera centrale "M" ("Metallo non metallo"), e quindi questo doveva iniziare con la "Z" lettera finale dell'alfabeto”. Dunque un album che chiude una trilogia ed un millennio e che vorrebbe essere una sintesi dialettica di tutto il lavoro precedente. Ed effettivamente lo è, nel bene e nel male.
Non si tratta di un disco della maturità, ma dell’esasperazione delle caratteristiche che hanno posto i Bluvertigo al centro dell’attenzione del pubblico; i loro pregi ma anche i loro difetti.
Sì, i loro difetti. E pensare che erano stati loro stessi ad assicurarci che Zero sarebbe stato un disco meno concettuale dei suoi predecessori, un disco di musica pop, e “la crisi”, singolo assai lucido uscito già da qualche mese, sembrava confermarci queste tesi.
Ma non è così. Al primo ascolto, infatti, l’album risulta subito lungo, un po’ presuntuoso, molto narcisistico, denso di citazioni, e in questo senso riflette perfettamente i difetti principali del gruppo. Non che i testi siano privi di contenuto, anzi, forse peccano di eccessiva profondità intellettuale, una profondità che, inserita in un contesto commerciale, quale è quello in cui opera il gruppo, risultano a volte inopportuni.
Forse è proprio quell'egocentrismo e quella mancanza di umiltà, che caratterizzano i testi di Morgan, ad impedirgli un’operazione di autocritica e ad indurlo a commettere sempre gli stessi errori. Ciò che egli non ha capito è che non necessariamente una buona poesia è un buon testo per una canzone, così come non necessariamente un buon poeta (e che sia un buon poeta lo ha dimostrato recentemente in un libro pubblicato da Bompiani: Dissoluzioni), è sempre un buon paroliere.
E, sinceramente, questo è un vero peccato perché, da un punto di vista musicale, Zero, come del resto i suoi predecessori, è una vera e propria esplosione sonora, in cui intuizioni azzeccatissime e originali si fondono a citazioni più o meno colte. Si va dalla voce di Malcolm X, che apre l’album, fino alle atmosfere elettroniche e industriali di stampo Nine Inch Nails (Sono = sono e Lo psicopatico), passando per la New Wave anni ottanta, i Duran Duran, i Depeche Mode e, naturalmente, David Bowie, molto David Bowie di cui ripercorrono l’intera carriera (riff glam da “Hunky dory” e “Ziggy Stardust”, pianoforte di “Aladdin sane”, basso funky modello “Station to station” e “Fame”, chitarre da “Scary monsters” e Tin Machine, ritmica&sax da “Tonight” (“Blue Jean”) e addirittura una cover – “Always crashing in the same car” – risalente al periodo berlinese del Duca Bianco), e ancora spunti hard rock, ballate (La comprensione), jazz (Porno muzik), fino alla vera e propria sperimentazione (Versozero).
Ma ciò che rende i Bluvertigo un gruppo davvero straordinario nel panorama musicale italiano, oltre all'originalità e alla capacità di saper riformulare e confutare il passato, è la loro sensibilità sonora, il saper trasferire materialmente su un supporto le loro idee musicali. Basta ascoltare il cd in cuffia per notare le numerose sfumature strumentali, calcolate fino ai minimi dettagli.
A conti fatti, dunque, il successo e l’attenzione che suscitano i Bluvertigo è più che meritata. Zero è comunque uno dei pochi prodotti commerciali in circolazione ora in Italia che riesce a conciliare le richieste e le forme del mercato con una sostanza musicale di una certa qualità.
Qualora un giorno riescano ad ovviare anche ai loro difetti letterari credo che ci troveremmo di fronte ad un frammento della storia della musica pop del nostro paese.

martedì 30 novembre 1999

 

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La scheda dell'album da Wikipedia:
Zero - ovvero la famosa nevicata dell'85 

ArtistaBluvertigo
Tipo albumStudio
Pubblicazione1999
Durata66 min : 28 s
Dischi1
Tracce16
GenereRock elettronico
Synth pop
Elettropop
EtichettaMescal
ProduttoreMorgan

Tracce 

Tutti i brani sono testo e musica di Marco Castoldi, tranne dove indicato.
  1. Versozero - 0:51 - (Bluvertigo - Marco Castoldi)
  2. Zero - 5:10 - (Bluvertigo - Marco Castoldi)
  3. La crisi - 3:57
  4. Sono=Sono - 3:45
  5. La comprensione - 4:09
  6. Finché saprai spiegarti - 4:56
  7. Sovrappensiero - 4:51
  8. Forse - 7:16 - (Marco Castoldi - Andrea Fumagalli, Marco Castoldi)
  9. Autofraintendimento - 5:23
  10. Lo psicopatico - 5:10
  11. Always Crashing in the Same Car - 3:58 - (David Bowie)
  12. Saxs interlude - 0:39
  13. Porno muzik - 2:26 - (Bluvertigo - Marco Castoldi)
  14. Niente x scontato - 5:11
  15. Numero - 3:37 - (Marco Castoldi - Carlo Carcano, Marco Castoldi)
  16. Punto di non arrivo - 5:09

Formazione 

  • Morgan - voce, percussioni, chitarra, basso, piano, sintetizzatori
  • Andy - sintetizzatore, voce, sax
  • Sergio Carnevale - batteria, percussioni
  • Livio Magnini - chitarra, percussioni

Contributi 

  • Franco Battiato - voce in Sovrappensiero e Punto di non arrivo, haiku in Sovrappensiero
  • Mauro Pagani - violino in VersozeroAutofraintendimento
  • Davide Rossi - violino in AutofraintendimentoNumero
  • David Richards - lambo, mellotron in Always crashing in the same car
  • Alfredo Zamarra - viola in Numero
  • Roberta Castoldi - violoncello in Numero e Punto di non arrivo, voce in Niente x scontato
  • Murray Lachlan Young - voce recitante in Punto di non arrivo

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