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mercoledì 18 ottobre 2023

Chemical Brothers - Surrender - La Recensione



IN DUST WE TRUST

A circa due anni dal loro ultimo album (Dig Your Own Hole), dopo aver vinto un Grammy Award per il miglior brano rock strumentale con la canzone Black Rockin’ Beats, due premi MTV Buzz e aver realizzato un album (Brothers Wonna Work It Out) dove remixavano i loro brani preferiti realizzati da altri artisti, tornano i Chemical Brothers con un lavoro nuovo di zecca.

Per gli amanti della musica elettronica, è sempre un piacere venire a sapere dell’uscita di un nuovo album del duo inglese, vero e proprio iniziatore del genere.
Anche dei guru di questo genere musicale quali Fat Boy Slim e i Prodigy hanno più volte ammesso che il loro lavoro sarebbe stato molto più difficile se i Chemical Brothers non gli avessero spianato la strada.
Giovanissimi, Tom Rowlands è del 1971 mentre Ed Simons è del 1970, i due si incontrano per la prima volta all’inizio degli anni novanta a Manchester, entrambi dj dell’Hacienda, la discoteca più cool d’Inghilterra.
Pochi mesi dopo decidono di formare un gruppo, dapprima chiamato The Dust Brothers, poi trasformatosi in Chemical Brothers.
Non è azzardato affermare che sono stati loro a trasformare la musica da discoteca da una serie di suoni rozzi, spesso retti dal solo kick di batteria, in un vero e proprio genere musicale in grado di fuoriuscire dal circuito dei locali underground e divenire delle vere e proprie hit alla portata di tutti. E hanno fatto tutto questo in pochissimo tempo, basti pensare che quello appena uscito è il loro terzo album.
Surrender, questo è il titolo del nuovo lavoro, presenta undici tracce in stile Chemical.
La radice è sempre la stessa: base di suoni campionati da qualsiasi fonte sonora, con l’aggiunta di suoni sintetizzati o di strumenti tradizionali, ma stavolta tutto è più elaborato. Cambi di tempi più frequenti, melodie meno scontate e distribuzione del tempo più razionale.
Il salto di qualità lo troviamo già nel singolo che ha preceduto l’album Hey boy, hey girl, ma è in altri brani del disco quali Let forever be, cantata da Noel Gallagher, chitarrista degli Oasis, che aveva già collaborato con loro nel precedente album, o in Surrender che da il titolo all’album, o nella paranoica ma splendida Got Glint?, che danno il meglio.
In un intervista concessa qualche giorno fa dai Chemical ai fan sul loro sito ufficiale, Tom ha spiegato qual è il segreto del loro successo.
“Ogni album è una sfida”, dice “dobbiamo riuscire a fare sempre qualcosa di migliore dell’album precedente, per dimostrare prima di tutto a noi stessi che il nostro successo non è casuale, né una montatura dei media…”
Poco dopo riconosce che questo nuovo lavoro non ha deluso le loro aspettative “ Semmai,” aggiunge Ed, “siamo preoccupati perché la prossima volta dovremo fare ancora meglio”.
Ma intanto hanno tutto il diritto di godersi la gloria del nuovo successo.
Anche se sono del parere che non bisogna mai abusarne.
Nella stessa intervista, infatti, Ed sostiene che se da una parte la celebrità gli ha portato indubbi vantaggi, dall’altra essa riserva molte scocciature, per cui loro preferiscono frequentare le stesse persone e gli stessi locali che frequentavano prima e fare sostanzialmente le stesse cose che facevano prima di diventare i Chemical Brothers.
Come accade di solito le canzoni sono tutte strumentali ed ogniqualvolta decidono di aggiungere un testo ai loro brani, preferiscono chiamare altri artisti che prestano la loro voce.
Oltre alla già citata Let forever be cantata da Gallagher, abbiamo altre tre tracce cantate da ospiti d’eccezione: Out of control cantata da Bernard Summer dei New Order e Bobbie Gillspie dei Primal Scream, la ballata elettronica Asleep From Day con la voce di Hope Sandoval dei Mazzy Star e Dream On che chiude l’album
realizzata in collaborazione di Jonathan Donahue dei Mercury Rev.
A metà strada tra Dj’s e musicisti (anche se in realtà la loro tecnica musicale si limita a spingere qualche pulsante e girare qualche manopola), tra la più grande truffa degli ultimi anni e i geni sonori della fine del XX secolo, i Chemical Brothers con Surrender, confermano di essere una delle realtà più rilevanti della musica elettronica di oggi.

lunedì 5 luglio 1999


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La scheda dell'album da Wikipedia:
Surrender

ArtistaThe Chemical Brothers
Tipo albumStudio
Pubblicazione21 giugno 1999
Durata58 min : 01 sec
Dischi1
Tracce11
GenereMusica elettronica
EtichettaVirgin
ProduttoreThe Chemical Brothers
Registrazione1998

Tracce 

CD (Virgin 8476102 (EMI) / EAN 0724384761028)[1]
  1. Music Response – 5:20
  2. Under the Influence – 4:16
  3. Out of Control – 7:20 – (feat. Bernard Sumner)
  4. Orange Wedge – 3:07
  5. Let Forever Be – 3:56 – (feat. Noel Gallagher)
  6. The Sunshine Underground – 8:38
  7. Asleep from Day – 4:47 – (feat. Hope Sandoval)
  8. Got Glint? – 4:51
  9. Hey Boy Hey Girl – 4:30
  10. Surrender – 4:30
  11. Dream On – 6:46 – (feat. Jonathan Donahue)
Durata totale: 58:01

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